sabato 24 maggio 2008


é da un bel pò che non scrivo qualcosa...leggendo tutti i compiti che dovrei fare, dato che questo blog nasce nel contesto del corso di informatica, mi piglia male...spero comunque che chi capita in queste pagine per caso, o per chi non c'entra niente con il corso, non trovi queste pagine troppo tedianti...


Rimango spiazzata quando la ragazza che viene a ripetizione di matematica da me mi chiede..." A cosa mi serve sapere come si risolve una parametrica?"...mi soffermo a pensare in quale angolo trovare le parole per risponderle, non ne ho...termini elementari, reali, senza concetti astratti (o, per meglio dire, che le possano apparire astratti...), non li trovo.

Fortunatamente il mio rapporto con la matematica non è stato pessimo, chiedersi a cosa serve è forse elementare, ma spontaneo..è difficile spiegarlo, ma, se hai un bon interlocutore, riesci a coglierne in parte il senso, ad apprezzarla, a contestualizzare i vari quesiti, le varie formule...

Esser chiamati a dover svolgere un esercizio che non ha risvolti nel reale può esser demotivante, è per questo che spesso non c'è trasporto nello studio di questa materia. Riconoscere che la matematica spiega il reale, ma è filosofia può essere un buon inizio ( insomma se riesci a farti un bel pò di torte mentali sei sulla buona strada!!!!!!).

Lewis Carrol in molte delle sue opere propone temi metafisici, e quindi matematici,inserendoli in mondi fiabeschi, nel Parese delle Meraviglie non esistono le leggi della fisica, Alice cade forse per chilometri senza farsi del male.

Alice, bambina, mente sgombra da schemi, vive un mondo dove non ci sono regole predefinite; l'assurdo , l'indefinito, non la spaventano più di tanto.

Forse Caroll aveva capito che i bambini hanno la capacità di poter guardare al di là dell'applicabilità quotidiana e riuscire a cogliere concetti che appaiono astratti. Egli riesce a spiegare con immagini ciò che si apre dietro il reale, è questo quello che manca all'insegnamento.

Ancora non ho trovato le parole che soddisferanno la mia ragazza...forse ha ragione Einstein a dire.."Non hai veramente capito una cosa fino a quando non sei in grado di spiegarla a tua nonna..."!!!


Agli interessati, e per chi ancora non l'ha visto, propongo un film dell'anno scorso di Terry Gilliams, credo si scriva così, il titolo è "Tideland, il mondo capovolto".

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