venerdì 7 marzo 2008

Grande indignazione ieri dei media per il video di un soldato americano che ammazza un cagnolino.
Ora, che stampa e televisione fossero organi di rincitrullimento del pensiero si sapeva ma questo …
Un soldato è pagato per fare l’assassino, la sua umanità finisce dove inizia la divisa (in realtà prima), quindi finchè spara sulla gente, tortura, stupra, ecc, non fa niente di strano, quando ammazza un cane si. Non so più se i giornalisti hanno gli incentivi statali per sparare stronzate o se sono lobotomizzati.
Lasciando stare anche l’industria della carne e tutte le violenze fatte quotidianamente sugli animali da “normali” lavoratori (taciute), vorrei parlare di un fatto emblematico per il facile parallelismo con la suddetta vicenda irachena…
Pochi giorni fa in un ordinario gesto di abuso, chiamato in gergo controllo, due carabinieri sparano in testa al cane di un ragazzo. Questo a Firenze. Non contenti i due birri hanno coronato la vicenda con altri fatti infami, inutile è elencarli tanto lo sappiamo che gente è.
Lo sapevate? Non è nemmeno più un fatto di denunciare le omissioni, ciò presupporrebbe una fiducia in qualcosa che in fondo non è malvagio; è soltanto per sperare che si diffonda l’idea che l’unica cosa meritata da un giornalista è uno sputo in faccia.

1 commento:

poble ha detto...

Brava, hai ragione. Orami le notizie sono finalizzate solo allo scoop. Ai giornalisti non interessa più il divulgamento di informazione, l'unico loro scopo è la prima pagina in un modo o nell'altro. Non c'è quindi da mreravigliarsi se viene citato il caso del soldato americano; l'Iraq Vs USA fa notizia, allora scriviamoci anche le peggio cazzate, dicono i giornalisti, tanto la prima pagina con un argomento del genere me la prenso lo stesso.
Tuttavia bisogna riconoscere che non tutti sono così; Scalfari, Galimberti ed altri, si salvano ancora.

ps:è davvreo bella la poesia che hai scritto come commento a "lentamente muore", non la conoscevo, ma di chi è?

ciao paolo